giovedì, novembre 30, 2006

Pensieri in libertà

Ultimamente non scrivo molto su questo blog, la tesi incombe e il tempo è poco :P Però ho spesso voglia di scrivere, quindi stasera farò uno strappo alla regola, tra una ripetizione e l'altra della presentazione :P.
In realtà non ho ben chiaro in mente cosa scrivere, ma un mucchio di pensieri incompiuti e cose da dire senza un filo logico, che mi ronzano in testa...
Stasera mi sono innervosito: ero di buonumore oggi pomeriggio, ho passato dei bei momenti, e poi, dopo essere tornato a casa dal cinema, mi sono innervosito un sacco. E' vero che, come o scritto in altri post, negli ultimi mesi mi deprimo facile, ma stranamente non ero depresso, ma solo nervoso. E' strano come le persone spesso appaiano diverse da come sono, o come a volte si comportino in maniera diversa a seconda di chi hanno di fronte. E in giorni come questi apprezzo ancora di più la mia famiglia! Io non sono uno che critica molto, e ammetto che siamo una famiglia per certi versi strana e molto particolare, forse a volte difficile da capire :P Però siamo un famiglia che adoro, non la cambierei con nessun'altra al mondo, davvero! A volte si da per scontato quello che si ha, si da per scontato che i genitori ci debbano essere sempre per noi, che debbano sempre aiutarci, perché così dev'essere... Si dà per scontato che le sorelle o i fratelli debbano sempre essere disponibili per noi, senza rendersi conto di quanto invece questo sia importante e profondo, di quanto non debba essere in alcun modo ridotto a un fatto dovuto. La famiglia non te la scegli.... Nasci in una famiglia, cresci con quella, ti confronti, impari e cambi con i tuoi familiari. Per certi aspetti finisci per assomigliare alla famiglia, perché in qualche modo il vivere con essa ti condiziona. E proprio perché non si sceglie non bisogna mai dare per scontato quello che si ha! Mai!
E mi viene ancora da ripensare alle persone... E' incredibile quanto sia difficile capire una persona, quanto sia complessa la mente umana. Ogni giorno di più mi rendo conto come ci possano essere tante persone diverse, che hanno reazioni diverse e che pensano cose diverse sulle questioni più ovvie. E ci si rende conto come sia difficile andare davvero d'accordo con una persona. Ci sono persone i cui comportamenti non mi riesco proprio a spiegare: il dover criticare su tutto, il litigare solo per il gusto di farlo, magari facendo volare parole forti e un momento dopo ridendo quando la persona con cui hanno litigato sta male o continua a ripensare a tutto quello che ci si è detti. Andare a sindacare ogni più piccolo comportamento pensando che tutto ci sia dovuto, di dover essere sempre al centro di tutto, che chiunque non faccia ogni cosa per noi ci faccia un torto. E comportarsi in maniera diversa, opposta, a seconda delle persone con cui siamo: e questo non perché con alcune non si è in confidenza, ma solo perché così siamo abituati, o ci fa comodo. Le persone hanno dei comportamenti davvero incomprensibili, e spesso nemmeno se ne rendono conto... Perché per loro magari sono logici, o, più comprensibilmente, perché non hanno voglia di fermarsi a riflettere se quello che fanno o dicono sia giusto o abbia un senso. La mente umana è strana... Stranissima!
Mi sarebbe piaciuto fare lo psicologo... Magari sarei stato d'aiuto anche a me stesso :P, e avrei potuto capire un po' meglio gli altri... Forse!

domenica, novembre 26, 2006

Nothing but her

Meglio da soli che con una che non sia Lei

martedì, novembre 21, 2006

Amici

Oggi ho riflettuto su quanto a volte sia difficile consolare gli amici... Quando a qualcuno che ci è vicino capita qualcosa di brutto, che sia una prova importante andata male, una bocciatura o una rottura sentimentale, spesso è difficile trovare le parole giuste da dire. Altre volte di parole giuste non ce ne sono, purtroppo. Non è facile decidere come comportarsi, capire ciò di cui l'altra persona ha bisogno: a volte deve solo capire di aver sbagliato, e un vero amico deve dire quello che pensa. Ma un vero amico conosce anche modi e tempi per dire le cose che pensa... Si deve rendere conto di quello di cui l'altro ha bisogno in quel momento, del fatto che a volte si ha solo bisogno di conforto, anche se si sa di aver commesso un errore. Come altre volte si ha bisogno di vedere una luce in fondo al tunnel, una speranza anche quando la situazione sembra compromessa.
E non è facile quindi riuscire a consolare e aiutare qualcuno. Forse si tratta solo di saperlo ascoltare, di fargli capire che può contare su di noi, per qualsiasi cosa... E' questo che fanno gli amici!

martedì, novembre 14, 2006

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Non è sempre facile fare la cosa giusta, anteporre i sentimenti altrui ai propri, anche se contrastano con quello che vuoi. Ovviamente ci sono delle conseguenze... E anche se fai la cosa giusta non è detto che le cose andranno per il verso giusto...

...

Spesso è difficile prevedere le reazioni di una persona... Altre volte la gente reagisce esattamente come prevedevi.


Sarò troppo new age ma penso che il Karma abbia una forza potente. Perché sinceramente penso che, se c'è del cattivo Karma in arrivo, non hai scampo. Forse Karma vuol dire agire correttamente, o semplicemente essere quello che si è... In ogni caso c'è di che riflettere.


Ci sono milioni di motivi per cui un rapporto può andare a monte: forse perché non hai le palle per farlo funzionare, oppure perché sei stufo marcio di fare i salti mortali. Prima o poi mollano tutti...


Alla fine tutto si riduce a una questione di tempismo: a volte hai solo un momento per decidere, e se il momento è giusto e a te sta bene non fartelo sfuggire. La mancanza di tempismo può rovinare tutto!

Errore Irreversibile

Capita, nella vita, di fare degli errori. Si dice sempre che sbagliando si impara, che è giusto che ognuno sia lasciato libero di commettere i propri errori, che non è mai troppo tardi per rimediare. Si dice che per crescere si debba sbagliare e imparare dai propri sbagli, riconoscendoli come tali. E siamo sempre pronti a dire che questo è vero, che dev'essere così... Ma ne siamo sicuri? Crescendo si impara che gli errori si pagano. Ogni azione, ogni cosa che dici o che fai, ha delle conseguenze, e difficilmente si potrà tornare indietro. E quando si potrà farlo quello che ottieni non sarà mai quello che avevi prima, sarà qualcosa di diverso, di cambiato, anche se non necessariamente peggiore.
E non è facile accettarlo, soprattutto perché spesso non dipende da te. A volte, quando fai qualcosa, ti rendi conto che stai commettendo un errore, ti rendi conto che stai sbagliando. E anche se poi fai la cosa giusta, e cerchi di porvi rimedio, spesso non riesci a cancellare quello che hai fatto. Altre volte non ti rendi conto di quello che stai facendo, non riesci a valutare le conseguenze di quello che stai facendo. E forse è ancora peggiore...
Crescendo non si impara dai propri errori... si imparano le conseguenze che questi hanno. E si impara che alcuni errori, più di altri, modificano le relazioni e i rapporti, quello che gli altri pensano di te, e cambiano anche te e il tuo modo di pensare. E bisogna accettarlo e sperare che quello che avevi non si perda, sperare che diventi qualcosa comunque diverso, ma forse più maturo e consapevole, anche se non è facile.

"Non è mai piacevole quando ti accusano di aver sbagliato, soprattutto se hai ragione. E quando succede non puoi far finta di niente, perché se vuoi imparare dai tuoi errori devi portarli con te"

Ego

Egoista: persona priva di considerazione per l'egoismo altrui.
Ambrose Bierce

Tutti si scagliano contro l'egoismo come se fosse possibile sopravvivere senza. Da biasimare è solo il suo eccesso.
Alessandro Morandotti


Non è la prima volta che mi sono messo a riflettere su questo argomento... Egoista è una persona che mette se stessa davanti agli altri, che pensa per prima cosa al suo benessere. Ma siamo sicuri che l'egoismo sia davvero negativo? Che vivere in maniera egoistica sia sbagliato? Non è sempre vero... Fin dai tempi antichi l'egoismo è stato visto come il male della società, ma un pensatore come Nietzsche riconosce la morale egoistica come quella del superuomo, quindi ne dà connotazioni positive di realizzazione di se, e altri lo hanno indicato come il modo di affermare la propria libertà, il proprio io, di non essere soffocati dagli altri.
Non sono una persona egoista, tutt'altro. Difficilmente metto me stesso davanti agli altri, ma a volte mi è capitato di chiedermi se questo sia giusto. A volte penso che sarebbe giusto essere egoisti, penso che tutti dovremmo esserlo. E a volte dovremmo semplicemente agire per noi stessi, vivere come ci pare, senza pensare a quello che tutti gli altri possono pensare, dire o fare.. E' un pensiero pericoloso, perché se portato all'estremo le conclusioni sono disastrose :P. Però non è del tutto sbagliato... Il proprio Io va salvaguardato, non si deve cadere nell'errore opposto. E a me capita. Qualche volta dovrei pensare semplicemente a me stesso, senza preoccuparmi del resto del mondo. Anche se per me è più facile a dirsi che a farsi :P


sabato, novembre 04, 2006

Uno, nessuno e centomila

Rubo il titolo a un'opera di quello che era uno dei miei scrittori preferiti durante gli anni di liceo, che esprime in maniera superba l'idea che voglio esprimere oggi, idea presente anche nel pensiero dell'autore di Agrigento.
Tutti, chi più chi meno, indossiamo delle maschere... Come esseri umani ci viene naturale adattarsi alle differenti situazioni, alle differenti persone che incontriamo e con cui entriamo in contatto, ai differenti ambienti.
Può capitare che alcune persone conoscano una sola versione di noi, una maschera che si indossa e dietro la quale ci nascondiamo, con la quale ci rapportiamo verso di loro. E come mi diceva qualche giorno fa una persona molto saggia, se queste persone vedessero come ci comportiamo in altre situazioni o con altre persone forse stenterebbero a riconoscerci. La natura umana è complessa e a volte incomprensibile. Le motivazioni per cui ci comportiamo così sono moltissime, spesso non chiare nemmeno a noi stessi... Spesso è una forma di difesa: lo facciamo quando non ci sentiamo a nostro agio, quando abbiamo paura di essere giudicati, quando abbiamo paura che altre persone ci conoscano veramente per come siamo. Ma il discorso è molto più intricato.. Perché messa così sembrerebbe un processo razionale, un processo che ci porta ad attivare una sorta di meccanismo di difesa e che ci fa comportare in un certo modo. Ma non è del tutto vero. Le motivazioni possono essere quelle, ma la cosa non è così chiara: perché noi indossiamo una maschera continuamente, in ogni aspetto della nostra vita o quasi... Perché l'educazione, la cultura, il senso del giusto, il senso di colpa, il senso del pudore, delle regole, del quieto vivere, ogni cosa limita in qualche modo la nostra libertà... Non lo dico in senso negativo, è un fatto inevitabile. L'uomo in quanto tale è portato a essere influenzato dall'ambiente in cui cresce, dal modo in cui viene educato, e cambia e si modifica a seconda di questo. C'è chi dice che per essere veramente se stessi bisognerebbe buttare ogni maschera, ogni costrizione, ogni copertura... Ma è davvero così? Quello che siamo è davvero il recupero di una dimensione istintiva, in cui il comportamento impulsivo ha il sopravvento sulla ragione e sull'intelletto? Mi sembra un'affermazione azzardata... Probabilmente il nostro vero Io è davvero un insieme di maschere, un insieme di comportamenti, un adattarsi a mille situazioni e persone diverse. Forse il comportarsi diversamente con persone diverse, o sul posto di lavoro piuttosto che a casa, è tutto parte di noi. E forse per recuperare quelli che siamo veramente ci vorrebbe ancora una situazione da romanzo: forse per capire chi siamo dovremmo fare come Mattia Pascal, abbandonare tutto e tutti, tutto quello che abbiamo e che siamo diventati, e ripartire con una nuova vita, da zero. Forse solo così ci si renderebbe davvero conto di chi siamo, perché saremmo liberi dalle costrizioni che ci siamo autoimposti. Ma è davvero questo quello che vogliamo?? Non ne sono sicuro... ^_^

"Penso che tutto dipenda da come vogliamo essere visti dagli altri: certi vogliono essere visti come ribelli, certi vogliono essere visti, punto. Certi pongono limiti al bisogno di difendere la propria immagine. Quanto a me, appena ho smesso di preoccuparmi della mia immagine, ho iniziato ad apparire migliore.."

mercoledì, novembre 01, 2006

Riflessioni e Cambiamenti

Stasera, mentre ero nel mio pensatoio personale (bravi, ero in bagno :P Il pensatoio per eccellenza :P Chissà quante idee geniali, riflessioni profonde o piani assassini sono stati sviluppati in questo luogo :D ) ho ripensato a una cosa che mi è stata detta oggi, e cioè che ultimamente sono diventato un po' insofferente e che basta dirmi qualcosa che non mi torna per innervosirmi... E che prima non ero così. Questa cosa mi ha fatto riflettere un bel po'... Perché è vero, non ero così e non lo sono mai stato. E mi sono messo a pensare a questi ultimi tempi e a quello che ero.
Sono sempre stato, come ho già scritto in altri post, una persona sempre di buonumore, sempre allegra e sorridente, uno che non aveva bisogno di nulla o quasi per essere sereno. Non sono mai stato uno che si innervosiva facilmente, che si arrabbiava facilmente.
Ma forse quello che mi hanno detto è vero, forse sono cambiato rispetto a quello che ero solo qualche mese fa... Perché è vero quello che mi hanno detto: oggi mi sembra, a volte, che basti poco per innervosirmi o per "disturbarmi"... Mi sembra di annoiarmi più facilmente rispetto a un tempo, di fare le cose, a volte, con meno entusiasmo, e con più fatica; pensando a questa cosa mi torna in mente un allenamento di pochi giorni fa: mi sono annoiato a quell'allenamento... Ok, non è che fosse stato divertente, ma non mi era mai capitato (o comunque molto raramente) di annoiarmi così a un allenamento. Eppure di allenamenti noiosi ce ne sono stati altri, almeno credo :P.
E allo stesso modo mi sembra, negli ultimi tempi, di essere più irritabile del solito, e più stressato. E' vero che è un periodo in cui probabilmente sono molto sotto pressione, sto preparando la tesi, devo studiare molto, dormo poco... Però è anche vero che mi sembra di prendermela di più di come facevo un tempo. Mi viene in mente una discussione assurda che ho avuto con la mia Piccola a proposito del lavarsi i capelli in vasca o nel lavandino :P Vi sembra una cosa per cui si può discutere??? è il colmo :P.
Eppure ripenso a qualche mese fa, un giorno che tornavo a casa dopo essere stato al Neto con l'Ele... passai dai gigli, e tornando mi fermarono i carabinieri perché andavo troppo veloce, multa e due punti in meno sulla patente -_-. Avrei dovuto essere arrabbiato, irritato, triste... Eppure non lo ero, me lo ricordo bene.. presi la cosa con una tranquillità e una calma tali che mi sorpresi. Con questo non voglio dire che sia giusto essere felici se si lasciano 130 euro e due punti al comune :P... Era solo un esempio per dire quanto fossi tranquillo e sereno... E adesso mi sembra di non esserlo più. Qualche tempo fa mi è capitato, un po' di notti, di fare dei sogni deprimenti (che magari non mi ricordavo nemmeno completamente) e di svegliarmi depresso, di stare lì a rimuginare su cose che nemmeno erano successe realmente... E anche questo non mi era mai capitato prima...
E poi mi deprimo più facilmente... Mi sono sempre depresso molto per le litigate con il mio amore, lei può confermare :P però non mi era mai capitato, ad esempio, di deprimermi per l'università, mentre qualche tempo fa, quando preparavo la tesi, mi è capitato di deprimermi e di essere stressato (ricordo ancora il bellissimo giorno che mi ha regalato la mia piccola per rilassarmi.. Grazie amore ^_^).
E' strano, perché la mia vita mi piace, mi piace davvero... E' vero che è un periodo molto impegnativo e che può essere stressante, ma sono sempre stato uno le cui giornate sono sempre state piene zeppe di impegni e appuntamenti, e anche se periodi in cui sono stato stressato ce ne sono stati anche in passato, difficilmente si sono protratti per più di qualche giorno, e la presenza di molti impegni non ha mai cambiato il mio carattere o il mio modo di relazionarmi agli altri.
Boh, forse è davvero un periodo stressante, un periodo in cui dormo troppo poco e mi trascuro un po' troppo... Dicono che quando si dorme poco si diventi facilmente irritabili :P
O forse ho bisogno di un buono psicologo... Chissà :D