venerdì, marzo 30, 2007

my date!

Grazie piccola per la bellissima serata! Dolce, tranquilla, appassionata, eccitante! Sei davvero una ragazza splendida, ti amo! Volevo solo ricordartelo! ^_^

domenica, marzo 25, 2007

Sex, she said!

Ieri sera mi sono messo a riflettere su un argomento per molti versi controverso, il sesso. Se ci pensate è un argomento abbastanza strano... Fin da piccoli (o almeno così era un tempo,non so come crescano oggi le nuove generazioni) siamo abituati a pensare al sesso come a qualcosa di privato, che va tenuto nascosto, qualcosa di cui non si deve parlare troppo. Da piccoli non si capisce bene cosa sia: eppure è dappertutto! Ne parlano in televisione, al cinema, sui giornali, ovunque! E poi crescendo tutti cominciano a parlarne, comincia a diventare naturale, entra pian piano nella vita di tutti i giorni! E addirittura senti quello vantarsi delle sue esperienze, parlare come se ne avesse viste tante, come se fosse l'espertone :P. Senti gruppi di amici che fanno a gara a chi ha più storie da raccontare, a chi è più grande, riducendolo quasi a una competizione, come se fosse importante non viverlo bene, farlo perché ti piace, ma solo farlo più e meglio degli altri, o nei modi e luoghi più strani. Solo più avanti il sesso riacquista una dimensione più naturale, più vera... C'è sempre gente che se ne vanta, che racconta storie, ma in genere quando si è più maturi è più facile collocarlo nella giusta prospettiva.

Ma qual è questa giusta prospettiva? Da una parte viene ad essere una cosa normale, naturale. Prima di farlo il sesso è carichissimo di aspettative, ti sembra che sia un passo importantissimo, un evento. E in effetti lo è! E' un passo davvero importante, però è difficile spiegare come.. E' difficile spiegare come cambia la visione che si ha prima e dopo averlo fatto, probabilmente non è la stessa per tutti, ma cambia da persona a persona. Però è vero che cambia radicalmente: prima sembra una cosa imbarazzante, è imbarazzante parlarne, si pensa a certe cose e si immagina che non si sarebbero mai fatte e invece poi si fanno con naturalezza, o certi comportamenti ci sembrano strani quando poi ci si rende conto che invece sono naturali. Come dicevo non è facile spiegare... :P

E è difficile capire qual è la dimensione che il sesso ha nella nostra vita, come in quella degli altri... proviamo a pensarci! Il sesso è una pulsione fortissima, alla base di molte delle azioni umane. E' così importante perché coinvolge al massimo livello sia il corpo che il cervello, in mille modi diversi. E' autoaffermazione, viene utilizzato per sfogare la rabbia e la frustrazione, per sentirsi meglio con se stessi, per non pensare ai problemi, per puro piacere... E per dimostrare amore! E per colpa del sesso ci sono state vite rovinate, famiglie distrutte, sono caduti imperi, sono state rovinate carriere politiche. Per il sesso si dimenticano tutte le possibili conseguenze, si perde la testa, si è pronti a rischiare tutto. Basta pensare a quante persone tradiscono, a quante persone sono pronte a rischiare tutto per una "botta di vita" (passatemi il termine), per fuggire dalla routine, per sentirsi vivi.
E magari sembra una cosa normale quando la si fa con regolarità, ma non ci si rende conto che quando manca può diventare un problema, perché il sesso è un bisogno della persona, aiuta a stare meglio, a sfogarsi, rende allegri e sereni.
E poi pensate al giro d'affari che muove. Il sesso è dappertutto, la pornografia è stata la fortuna di internet :P. C'è chi dice che se si levasse la pornografia da internet rimarrebbe solo un sito con una petizione per rimettere il porno sulla rete :P.
E moltissime persone condannano dei comportamenti e delle pulsioni che sono naturali... Un po' per educazione, un po' per mentalità, un po' perché se una cosa a noi non piace o non la concepiamo, ci sembra sbagliata ed è difficile accettare che per altri sia normale, c'è chi è sempre pronto a giudicare, a puntare il dito contro questo o quel comportamento. Ma come si dice, nel sesso è lecito tutto ciò che piace, basta che nessuno sia forzato a fare niente che non vuole. Si sente spesso di ragazze (purtroppo è quasi sempre così, i maschi chissà perché son fighi se fanno certe cose..) che vengono considerato p****** solo perché gli piace il sesso, anche se lo fanno solo con il loro ragazzo. Sono altri i comportamenti che non vanno bene... Una col suo ragazzo è libera di fare tutto quello che gli piace, ovviamente non è libera di farlo con altri :P, allora si che scatta l'aggettivo, anche se non è mai bene generalizzare...


Alla fine non ho concluso nulla su questo discorso, sono solo riflessioni :P Vi lascio con qualche frase, come mio solito...


Ci possono essere delle cose migliori del sesso, e delle cose peggiori del sesso. Ma non c'è nulla uguale ad esso.

Il sesso può essere una forma di liberazione, ma può anche essere una trappola. Tutto sta nella capacità di dare ascolto ai nostri più reconditi desideri.

Il sesso è ereditario. Se i tuoi genitori non l'avessero mai fatto, anche tu non avresti nessuna possibilità.

Il sesso è zeppo di bugie. Il corpo cerca di dire la verità, ma viene represso dalle regole sociali e finisce per legarsi alla finzione, paralizzandosi nella menzogna.

Il denaro è come il sesso. Chi non ce l'ha non pensa ad altro e chi ce l'ha pensa ad altro.

Legare l'amore al sesso è stata una delle trovate più bizzarre del Creatore.

lunedì, marzo 12, 2007

Just me!

Anche stasera mi appresto a scrivere sul blog, era un bel po' che non scrivevo due giorni di fila. :P
Negli ultimi mesi molti miei amici si sono lasciati, o comunque non hanno una relazione stabile. E le persone reagiscono in modo diverso quando sono sole: molti si sentono spaesati, persi, viene a mancare loro un punto fermo e si trovano allo sbando; altri invece si buttano alla ricerca di un nuovo amore, di un'avventura, di qualcuno con cui condividere il loro tempo e la loro vita, di qualcuno a cui appoggiarsi; altri si mantengono impegnati o si buttano nello studio o nel lavoro per non pensare troppo o per realizzazione personale... Ognuno vive in modo diverso, e reagisce in modo diverso.

Superare una rottura, soprattutto per una storia importante, è difficile per tutti. Ma ci può insegnare qualcosa, ci può aiutare a capire meglio cosa vogliamo da noi e dalla vita. Perché è normale sentirsi un po' persi quando un rapporto importante finisce, ma non bisogna mai dimenticare che la vita è nostra e ce la viviamo noi. E questo vale anche quando l'amore c'è ancora... Non voglio dire che non si debba condividere la nostra vita con chi si ama, o magari sacrificarsi per quelli che amiamo, il discorso è diverso... Bisogna sempre continuare a essere noi stessi, avere degli spazi, dei propri interessi, una propria occupazione. Un mio amico qualche tempo fa ha deciso di buttarsi a studiare, così comunque andassero le cose gli esami superati gli sarebbero rimasti :P Lo disse per scherzo, ma il discorso è giusto. Perché è normale dipendere affettivamente dalla persona che si ama, averne bisogno, ma non si deve dipenderne in maniera totale... Ci dev'essere spazio anche per noi stessi, per la nostra gratificazione personale, per il nostro lavoro/studio, per i nostri hobby. Forse la cosa giusta da chiedersi, anche se non ci voglio pensare, sarebbe chiedersi cosa ci resterebbe se il rapporto che si ha con un'altra persona finisse, e se la risposta è "nulla" allora forse c'è qualcosa che non va, forse diamo troppo poco spazio a noi stessi.
E secondo me è questo il punto da cui bisogna ripartire dopo una rottura. Non voglio dare consigli, nelle cose bisogna trovarcisi e ogni persona reagisce in modo diverso,e ha bisogno di un modo diverso di comportarsi e di agire per superare la rottura, ma credo che tutti potrebbero giovare di quest'approccio, perché nella vita è fondamentale stare bene con se stessi, cosa fondamentale anche per star bene con gli altri.
Così che ci si butti sul lavoro in cerca di una gratificazione personale, che ci si dedichi a quello che ci piace, a un nuovo hobby, o a quelli vecchi che avevamo abbandonato, che si esca con amici nuovi e vecchi, si facciano viaggi e esperienze diverse, bisogna cercare di star bene come individui, punto di partenza per la costruzione di un futuro rapporto con un'altra persona.

"Che piacevole sorpresa scoprire alla fine che da soli non siamo poi così soli."

"Essere adulti è essere soli."

"L'amore è un castigo. Ci punisce di non aver saputo restare soli"

"Si vive come si sogna; soli! "

domenica, marzo 11, 2007

Oh my God!!! I'm late!!!!

Negli ultimi giorni ho avuto spesso voglia di scrivere qui, ma poi per un motivo o per un altro o ho lasciato perdere o quasi... Oggi però volevo parlare di qualcosa di nuovo e diverso, e cioè dei ritardatari (cronici :P), una categoria di persone con cui ultimamente ho avuto molto a che fare :P.Sicuramente alla base di questa abitudine c'è l'educazione: la famiglia, ma in parte anche la scuola e altri ambienti formativi, rappresentano un punto di partenza per spiegare le nostre abitudini. Io fin da piccolo sono sempre stato abituato a vedere il ritardare come qualcosa di sbagliato, forse a volte anche estremizzandolo troppo. Mi ricordo che quando ero piccolo un mio allenatore, stufo perché uno di noi ragazzi (avremo avuto 12 anni) arrivava sempre tardi, fissò la regola che chi fosse arrivato con più di dieci minuti di ritardo all'appuntamento fissato sarebbe rimasto a casa... Una domenica mattina, dopo aver fissato alle dieci, un ragazzo non si presentò entro le dieci e dieci, e puntualmente venne lasciato a casa... Non so se quel ragazzo oggi arrivi puntuale, probabilmente no, ma il messaggio era chiaro :P. Sarà per questo che io odio arrivare in ritardo, e quando mi si prospetta la possibilità che accada divento nervoso, mi dà proprio tanto fastidio! Per questo esagero nel senso opposto, per non rischiare arrivo sempre in anticipo.

Arrivare puntuali è una forma di rispetto, perché aspettare non piace a nessuno, dà fastidio a tutti... Soprattutto se chi fa ritardo non avverte, nel qual caso non solo si è costretti ad aspettare, ma si materializza anche l'incubo di non sapere per quanto :P. e ci sono alcuni ambienti o situazioni in cui la cosa è ancora più fastidiosa: mi viene in mente la pallavolo, quando magari dopo una giornata di università o di lavoro salti la cena e non passi da casa per correre in palestra in tempo e poi vedi la gente che arriva in ritardo e se la prende comoda, e magari non avverte, quando tu ti sei premurato di avvertire che "forse" ritardi, anche se poi ce la fai ad arrivare puntuale... E comunque in genere sapere che si rinuncia al proprio tempo e alle cose che si devono fare per arrivare puntuali e scoprire che altri non lo fanno dà fastidio.

E da non ritardatario mi sono chiesto spesso quali sono i motivi per cui si diventa ritardatari cronici :P. Secondo me i motivi principali sono soprattutto due: il primo è una difficoltà a organizzare il proprio tempo, a valutare bene quanto si impiega a fare ogni cosa che ci siamo prefissati. Il secondo è invece una notevole capacità di distrarsi :P Di farsi attirare da ogni cosa troviamo interessante: se stiamo facendo una cosa basta un nulla per abbandonarla e mettersi a fare un'altra. Se si guarda un sito basta poco per trovarne un altro più interessante... E mentre si fa qualcosa ci si lascia distrarre tanto da non curarsi dell'ora in cui avremmo dovuto iniziare a prepararci, o del fatto che l'ora in cui abbiamo fissato ormai incombe. :P
Mentre andavo in giro su internet mi ha fatto sorridere leggere un passo di uno psicologo (credo :P) che parla proprio dei ritardatari cronici, perché credo che qualcuno ci si riveda :P: "Primo tipo di ritardatari: Difesa antistress - La motivazione che sta alla base di questa tipologia di ritardatari è che fare le cose in fretta stressa, dovere avere degli appuntamenti rigidi fa andare fuori di testa ecc." (inutile dire che lo psicologo dice che questa è solo una scusa, ma questa è un'altra storia :P); mi è venuto da sorridere perché mi sembra di averle già sentite da qualche parte queste parole :D. Un'altra cosa forse più interessante è una frase che ha scritto un utente di un forum su internet (non so chi tu sia, ma grazie :P): "Secondo me il fatto di essere ritardatari o "anticipari" (non esiste ma rende bene l'idea), dipende anche dal fatto di come si vuole vivere la vita: I ritardatari la prendono come viene, aspettano che arrivi il loro turno per fare una specifica esperienza. Gli anticipari invece voglio viverla subito, anzi vorrebbero averla vissuta ieri, bruciare le tappe, sempre di corsa, a caccia della vita.
Secondo me il giusto sta nella via di mezzo...si vive meglio!!! Purtroppo non è facile voler controllare questo proprio modo di essere!
".
Di sicuro un fondo di verità c'è, anzi, forse più di un fondo :D. Altri psicologi dicono che alla base del comportamento di chi arriva sempre in anticipo c'è anche l'ansia, il bisogno di avere tutto sotto controllo, e che alla base del ritardo ci sono altre motivazioni: "Il ritardatario cronico sente la puntualità, cioè l'essere in un certo posto ad una certa ora, come un obbligo e una limitazione alla sua libertà. In alcuni casi il ritardatario cronico ha avuto dei genitori che lo controllavano parecchio, e, una volta cresciuto, per reazione, non vuole avere vincoli." E inoltre dice che spesso il ritardo è collegato alla procrastinazione degli impegni: spesso le persone che arrivano sempre in ritardo sono quelle che tendono a rimandare impegni e cose da fare... :P
Non so quanto di vero ci sia in tutte queste cose, probabilmente un fondo di verità c'è in tutte, poi dipende da persona a persona, non si può generalizzare... Ma forse vi verrà da sorridere se vi rivedete nella descrizione dei ritardatari o degli anticipatari, o se vi rivedete persone a voi care. ^_^

martedì, marzo 06, 2007

Trust & Jealousy

Non dipendere dagli altri, ma conta invece su te stesso. La vera felicità nasce dalla fiducia in se stessi


Ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla


La gelosia non è mancanza di fiducia...ma solo paura di perdere la persona che ami!


V'è una gelosia villana che è un diffidare della persona amata; v'è una gelosia delicata che consiste nel diffidare di sé


Spesso, la gelosia non è che un presentimento.


Nella gelosia c'è più amor proprio che amore


Amare vuol dire avere fiducia in chi agisce in modo tale da essere obiettivamente assurdo amarlo...



Circa un anno e mezzo fa una ragazza che mi piaceva una sera mi scrisse che la gelosia era dettata dal non fidarsi di una persona. Parlavamo di una relazione a distanza, con uno dei due partner che era geloso perché l'altro usciva con un po' di amici dell'altro sesso, e lei mi disse che il fatto di essere geloso implicava che non si fidava del partner, e sostenne per tutta la sera quella tesi... Mi chiedo se oggi la pensi allo stesso modo. :P
Ho cercato e riportato un po' di frasi che parlano dell'argomento: con alcune sono in disaccordo, in altre mi ci ritrovo, altre ancora son lì solo perché son frasi carine. :P
L'argomento infatti è di per se molto complesso... Io non credo che gelosia e fiducia siano necessariamente legate, sebbene un fondo di verità ci sia.
Credo che la fiducia debba esserci alla base di ogni rapporto, perché se non ci si fida non si può costruire una relazione del tutto sana, e questo non vale solo per i rapporti a distanza (dove i motivi sono ovvi :P). Io credo di essere una persona che per carattere è portata a fidarsi di chi lo circonda; questo non è necessariamente un bene, in realtà... Ogni giorno abbiamo davanti coppie che tradiscono, persone che frequentano due o tre partner contemporanemente, persone che si concedono qualche scappatella senza dargli peso, come se fosse una cosa normale e ovvia. Addirittura si sentono persone che dicono che la monogamia non è propria dell'essere umano, ma solo della società, e quindi dev'essere rifiutata a priori. E quindi bisogna stare attenti a scegliere le persone di cui fidarsi, perché una delusione da parte di una persona di cui ci si fida davvero, completamente, lascia una ferita che non si rimargina facilmente. Ma allo stesso tempo la fiducia è la base su cui costruire un rapporto. E' difficile da ottenere, va meritata, e quando lo si è fatto va coltivata giorno per giorno, perché è difficile mantenerla, ma basta un niente per distruggerla.
E quindi vale davvero la pena di fidarsi completamente? O è invece vero il detto "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio"? Vale la pena fare tutta questa fatica per instaurare un rapporto di fiducia? La mi a risposta è si! Perchè quando incontri una persona che la tua fiducia la merita, giorno per giorno, devi essere pronto a concedergliela. Perché è l'unico modo per stare veramente bene insieme a quella persona, e perché sentire di avere accanto qualcuno di cui ci si possa veramente fidare è una sensazione bellissima e rassicurante.
Tornando alla gelosia, alla base di questa probabilmente c'è una mancanza di fiducia. Mancanza di fiducia non solo nell'altro, ma anche in se stessi. Molti gelosi dicono che la gelosia in un rapporto ci deve essere, perché altrimenti vuol dire che non c'è interesse... In minima parte hanno ragione, nel senso che se vedi il tuo partner che bacia un altro e non te ne frega nulla ovviamente c'è qualcosina che non va :P. Per quanto mi riguarda un po' di gelosia ci può essere, ma non deve mai sfociare in possessività, in voglia di controllare l'altro, in mancanza di fiducia. Se questo avviene vuol dire che si è passato il segno, che c'è qalcosa che non va. Personalmente sono una persona abbastanza gelosa, anche se non troppo. Non scenderò più nei dettagli su cosa mi fa ingelosire perché non voglio che qualcuno li possa sfruttare a suo favore. :P