domenica, dicembre 20, 2009

The end of the year

In genere, quando si avvicina la fine dell'anno si iniziano a fare i bilanci dell'anno trascorso, prima di pensare a quello che ci potrebbe portare il nuovo anno,e ai buoni propositi che ci siamo prefissati (e che puntualmente verranno disattesi :P). In generale sarebbe buona norma prendere l'elenco dei propositi scritto l'anno precendente e cedere cosa siamo stati capaci di fare e cosa invece richiede più impegno da parte nostra, anche per il nuovo anno.

Ma in realtà questa attività di solito è inutile... Primo perché spesso i buoni propositi restano tali, e a distanza di un anno ci sembrerebbe di non aver combinato nulla di buono, e secondo perché non è detto che ci sembrava utile e doveroso fare o diventare un anno prima sia quello di cui si ha bisogno anche quest'anno...

E quindi questi post non sarà un post di propositi disattesi e di impegni disillusi, perché credo che non serva a niente guardare il passato.. Credo che se da un anno abbiamo imparato qualcosa, beh.. Quella cosa è ciò di cui si deve fare tesoro. E guardandomi indietro a cosa ho imparato in quest'anno alcune cose mi vengono in mente...

Ho imparato che devi sempre cercare di goderti quello che hai, senza mai darlo per scontato. Perché può succedere qualcosa che ti fa capire che quello che avevi era bello, ma sarà difficile poi riaverlo indietro.

Ho imparato che non è mai troppo tardi per cambiare, o per cercare di farlo. E' sempre utile chiedersi a che punto siamo, chiedersi se siamo la persona che vorremmo essere, e se non lo siamo provare a cambiarla. Ci aiuta a stare meglio e a essere migliori. E non dobbiamo avere paura di mettersi in gioco, di confrontarsi con noi stessi, anche se spesso non è facile. Aiuta a crescere, e di crescere non si smette mai.

Ho imparato che tutte le amicizie vanno coltivate. Non vanno trascurate mai, bisogna sempre lavorarci. Le amicizie più forti, anche se riceveranno dei colpi o saranno scalfite, riusciranno sempre a durare. Altre, invece, si riveleranno essere più deboli e fragili, indipendentemente dalla nostra volontà, ma l'importante è averci provato. L'amicizia non va data mai per scontata, ne da parte propria ne da parte dell'altra persona... Si rischia di rimanerci molto male, o di far rimanere male gli altri. L'importante è tenersi strette le amicizie importanti, che sono poche e difficili da trovare...
Ed è strano come ci siano persone che frequenti spesso ma con cui alla fine il rapporto di amicizia non è così profondo, mentre ci sono persone che vedi molto raramente, ma con le quali ogni volta che ti incontri ti senti a casa, come se il tempo si fosse fermato.

Ho imparato che il destino di milioni di persone è nelle mani di pochi, e che se questi pochi fanno una cazzata ne paghiamo le conseguenze tutti. In realtà non l'ho imparato quest'anno, ma è sempre meglio ricordarsene.

Ho imparato che alle Canarie il tempo può anche essere diverso da quello che ti aspettavi :P

Ho imparato che le persone sono difficili da capire. Spesso è complicato comprendere quello che passa loro per la testa, cos'è che guida i loro comportamenti, il perché di certe loro scelte. E tutte le persone, anche quelle che credi di conoscere meglio, ti possono sorprendere, positivamente o negativamente. Perché è impossibile conoscere tutti gli anfratti e i meandri della mente e del cuore di una persona. L'importante è cercare sempre di capire le persone che ci stanno vicino, cercare di capire cosa le porta a comportarsi in un certo modo. Cercare di non giudicarle, mai. Criticarle magari, non giustificarle, ma mai giudicarle (nei limiti del possibile :P). Ognuno si vive la sua vita a modo suo, e ognuno è responsabile delle proprie azioni.

Ho imparato che spesso fingere è il solo modo per avere una convivenza pacifica. :P Mi raccomando ragazze, a letto non vale :P

Ho imparato che le persone sono egocentriche. Moltissimi pensano che il mondo giri tutto intorno a loro, che tutto quello che gli altri fanno sia in qualche modo collegato a quello che pensano o fanno nei loro confronti e si sentono attaccati, offesi o trascurati.
Vi dico un segreto: alla maggior parte delle persone non frega nulla di quello che gli altri fanno :P Sono egocentriche, come voi che pensate che in realtà glie ne importi :P

Ho imparato che nella vita non si può mai dire mai, davvero... Non si sa mai quello che potrebbe capitare. ^_^

Ho imparato che per quanto doloroso e impegnativo possa essere avere un figlio, avere un bambino è una delle cose più belle di tutte. E anche un nipotino non è male :P

Ho imparato che quando viene molta neve forse è meglio stare chiusi in casa, senza arrischiarsi ad andare in giro, perché i mezzi di trasporto potrebbero tradirti :P Certo, se lo fai per non lasciare sola una persona importante è tutto giustificato ^_^

martedì, novembre 10, 2009

La caduta del muro

Ormai lo sapete, questo blog lo aggiorno solo raramente.. Ma il 9 Novembre, lunedì, è stato festeggiato il ventennale di un evento che ha segnato la storia moderna, e senza il quale oggi probabilmente staremo parlando (e vivendo) di un mondo completamente diverso da quello odierno: la caduta del muro di Berlino, che segna la fine della Guerra Fredda e uno degli eventi che ha cancellato la Cortina di Ferro.

Ho un'età, 27 anni, per la quale la caduta del muro non rappresenta che uno sfocato ricordo, una notizia appena sentita, senza essere riusciti a viverla, a capire cosa questa ha rappresentato... Ma oggi, a 20 anni di distanza, leggere le testimonianze e sentire i racconti di persone che quel momento lo hanno visto a pieno, ci si rende conto di cosa ha rappresentato, di come alle soglie degli anni novanta fossimo ancora lontani da cose che oggi diamo per scontate.

Il muro fu eretto nei primi anni sessanta.. In una notte la DDR decise di tirare su il muro per separare la germania dell'est dall'occidente e dal capitalismo, e per impedire l'esodo e la fuga di migliaia di tedeschi che volevano spostarsi verso il ricco occidente (ufficialmente la "Barriera di protezione antifascista"). Da un giorno all'altro persone abituate a vedersi tutti i giorni, che vivevano a contatto l'uno con l'altro, si sono trovate separate da un muro impossibile da attraversare... Persone che si vedevano tutti i giorni a lavoro, in strada, sulla metropolitana e sul tram, si sono trovati in due nazioni diverse, senza poter più comunicare...
Dopo i primi tempi, sotto l'influenza e la repressione sovietica, il muro è diventato sempre più imponente e inaccessibile, con torri di guardia e soldati sui camminamenti, e pochissime possibilità di attraversarlo, solo temporaneamente e grazie a permessi speciali.

Molte persone hanno tentato di attraversare il muro, qualcuno ce l'ha fatta, mentre altri sono morti nel tentativo, uccisi dai soldati della DDR e lasciati morire dissanguati di fronte alle tv occidentali.. Se si pensa che sono passati solo 20 anni vengono i brividi!!!
E ancora oggi l'integrazione non è completa.. Ma 20 anni fa era impressionante: mi diceva un collega che nel 90 è andato a Berlino in vacanza, e si vedevano paesi che sembravano rimasti agli anni 50, tutti grigi, senza nessuna insegna, senza negozi né divertimenti.

La caduta del muro ha fatto di Berlino una delle città più vive dell'intera Europa, piena di giovani, di movimento, arte e libertà d'espressione... Ed è proprio la libertà la parola chiave: non dobbiamo mai dimenticare che la libertà e l'unità non sono cose scontate, che moltissime persone hanno lottato e sofferto per raggiungerla, per ottenerla, sono morte sfidando chi gliela negava.


A volte noi giovani dobbiamo ricordarci di certi eventi, leggere e rivivere i racconti di chi è più vecchio di noi, e non dare troppo per scontato il mondo in cui viviamo...

lunedì, settembre 14, 2009

Un anno dopo!

E' tantissimo che non pubblico un nuovo post, ma oggi mi trovo a commentare il primo anniversario di un evento che, volente o nolente, ha segnato la nostra storia moderna. Un anno fa le televisioni trasmettevano le immagini dei dipendenti di una delle più grandi banche d'affari americane, Lehman Brothers, che uscivano in gruppo dai loro uffici, con in mano degli scaatoloni colmi di roba accumulata negli anni... Senza entrare in discussione sulla differenza tra il modello europeo e quello americano, che concede opportunità ad ogni passo, ma che è capace di toglierti tutto da un giorno a un altro, quell'evento ha segnato un punto importante nella nostra storia recente, è l'evento simbolo di una crisi finanziaria globale che ha toccato, bene o male, tutti! I dipendenti della società si sono ritrovati senza lavoro da un giorno ad un altro, gli azionisti grandi e piccoli hanno visto trasformare i loro titoli in carta straccia all'apertura della borsa, e i 150 miliardi di debito obbligazionario sono ancora lì che aspettano di essere rimborsati ai creditori.

E intanto ci si chiede se sia stato giusto lasciar fallire un colosso come Lehman, se non si siano sottovalutate le conseguenze, se il punirne uno per educarne cento non sia stato un errore. perché prima di Lehman sono state salvate Fannie Mae e le grosse case di mutui, o i colossi assicurativi (AIG in testa) e dopo Lehman sono state salvate tutti i grossi gruppi bancari del paese (Citigroup e Merryl lynch in testa, quest'ultima inglobata da Bank of America) e del resto del mondo (penso a RBS, ad esempio, ma come questa moltissimi altri). E ci si chiede se alla fine i poveri investitori e i poveri dipendenti di Lehman non siano solo stati più sfortunati di altri, che allo stesso modo hanno rischiato la bancarotta. Si è temuto il collasso del sistema, che non c'è stato anche grazie ai continui salvataggi e all'impegno dei governi,e alla crisi che stiamo pagando tutti, in un modo o nell'altro.

E oggi, a un anno di distanza, cosa possiamo dire di Lehman? Le borse, dai minimi di marzo, sono tornate prepotentemente a crescere.. Gli stipendi dei manager (ricordiamo che la guida di Lehman Brothers, Richard Fuld, guadagnava più di 60 milioni di $ l'anno, quando ha portato la sua azienda alla bancarotta. Le banche hanno presentato bilanci in attivo anche grazie ai cambiamenti delle regole di bilancio fatte dai governi, e iniziano a reinvestire in titoli che, se non sono tossici, possiamo dire almento "complessi". Le banche hanno stretto il credito alle imprese e ai cittadini, aumentando gli spread nonostante i tassi molto bassi, e quasi tutte le aziende stanno collocando sul mercato, ormai drogato di liquidità, dei bond a tassi concorrenziali per miliardi di euro, mentre i bot a tre mesi ormai hanno rendimenti negativi, e i tassi in Svezia sono sotto allo zero (in pratica le banche perdono soldi, se li lasciano depositati presso la banca centrale).

Quindi è cambiato tutto o non è cambiato niente?? l'impressione (personale, si intende) è che questa crisi sia una crisi che non trova riscontro in crisi precedenti, è la prima vera crisi globale in senso lato, in cui è fallito un colosso della finanza e in cui poi si è lottato e combattuto per non far crollare il sistema finanziario stesso, a ragione o a torto... Ma quello che non si è capito è che se non cambiano le regole la natura stessa di questo sistema finanziario rischia di farci precipitare in una nuova crisi, e stavolta il botto potrebbe essere tale da non riuscire a fermare la deflagrazione.


Speriamo di non farsi troppo male..