domenica, novembre 18, 2007

It's my life!

La vita è strana
Non è cattiva ma nemmeno buona
Sicuramente conta la fortuna
E un pizzico di abilità
Il manuale
Ha poche pagine ed è scritto male
Non spiega quali procedure usare
Se ci si trova in difficoltà

Così c’è da improvvisare
Stando attenti a premere
I pulsanti giusti e andare
Dritto senza sbattere

Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato

Bisogna andare
Senza sapere cosa e come fare
Sperando di riuscire ad imparare
Ogni giorno qualcosa in più
Per non sbagliare
O almeno per provare ad imitare
I danni ed evitare il temporale
Fare di necessità virtù

Qualche volta ci si riesce
Qualche volta invece no
L’errore non si capisce
Prima di commetterlo

Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato

E ci può stare
Qualcosa sarebbe potuto andare
Diversamente senza qualche errore
Magari ragionandoci un po’
Certe parole
Non dette o dette troppo tardi e male
Azioni che ancora fanno soffrire
E come pietre ci pesano

Si poteva fare meglio
Ma anche peggio di così
E se pur con qualche sbaglio
Noi siamo bravissimi

Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato


Dopo essermi ripromesso che avrei scritto più spesso ho subito lasciato passare dei giorni prima di aggiornare il blog, e i miei pochi lettori (sembra meno di 5, ma vi sono affezionato :P) mi dovranno perdonare.
Però oggi ho sentito un discorso che mi ha fatto venir voglia di scrivere. La canzone postata sopra mi è piaciuta dalla prima volta in cui l'ho sentita. E' una canzone che fa riflettere, nonostante il tono allegro e scanzonato...
Ma torniamo al discorso di cui parlavo: si diceva che la vita era come un compito, una sorta di esame scritto in cui, al momento della consegna, non avevi più tempo per cambiare nulla, quello che avevi fatto rimaneva lì, su carta. Nessuno poteva tornare indietro, cambiare qualche parola, correggere qualche errore. Ovviamente c'è chi è riuscito a fare un esame di cui è soddisfatto, chi ha commesso molti errori, chi forse avrebbe potuto fare di più.
E la metafora è per certi versi calzante: ognuno è artefice del proprio destino, dicevano i latini (qualcosa tipo "Faber est quisque fortunae suae", non ricordo bene... io e il latino non andiamo molto d'accordo ultimamente :P); ognuno deve scrivere il proprio compito, il proprio tema, si deve impegnare secondo le sue possibilità a fare il meglio possibile. Ovviamente potrà sbagliare, ma se si sarà impegnato alla fine il risultato lo soddisferà, anche se guardandosi indietro si renderà conto che qualcosa sarebbe potuto essere diverso.
E la vita è un film di cui siamo registi e attori, è un film che può scorrere piatto e sereno, e poi magari avere un'accelerata, il colpo di scena è sempre dietro l'angolo, un film che può sorprenderti, spaventarti, o farti felice. Ma è un film complicato da girare e da recitare, e in cui non sempre è facile seguire e capire la trama, costruirla giorno per giorno.
Questo è un periodo un po' strano della mia vita. Gli anni sono 25, non sono tanti, ma iniziare a lavorare ti proietta comunque in una realtà un po' diversa da quella di uno studente universitario. E' un po' come rendersi conto di essere diventato grande e di essere entrato nel mondo vero. Inoltre sono successe una serie di cose, questioni che fanno riflettere. Che ti fanno chiedere come sarà il futuro, e ripensare al passato. Se si sono fatte scelte giuste, se si sarebbe dovuto fare qualcosa di diverso. Perché quando sei al liceo (e poi all'università) ti immagini mille vite possibili, diversi scenari tutti ugualmente stimolanti, e poi quando ci sei è solo una la vita che devi scegliere di vivere. E ti trovi nella condizione di dover pensare se le scelte che fai ti portano verso il futuro che volevi, ti porteranno a diventare quello che vorrai. Ma il bello e il brutto è che non lo puoi mai sapere nel momento in cui le scelte le fai.
E quindi che dire... La vita va vissuta assaporandola attimo per attimo, cercando di non avere ripensamenti, cercando di non avere rimpianti, agendo sempre come ci si sente... E se qualcosa sarebbe potuto andare meglio di com'è andato vuol dire che sul momento ci sentivamo in modo diverso da come ci sentiamo adesso... E quando si capirà questo pensiero ci si renderà conto che ogni scelta sarà sempre giusta in quanto tale, che non ci saranno errori, perchè avremo fatto quello che in quel momento sentivamo di dover fare.
Che poi non sempre sia facile è un altro discorso :P

PS: avrei voluto parlare anche del Liga in questo post, ma a uno dei miei lettori non interessava ;P E inoltre è già troppo lungo così, rimanderò prossimamente!

"Qua nessuno c'ha il libretto di istruzioni! Credo che ognuno, si faccia il giro, come riesce, a suo modo..."

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